I CONSIGLI DELL'ARCHITETTO | giovedì 06 maggio 2021

Lo scrittoio

Perché inserire uno scrittoio nell’arredamento di casa?

Oggi è molto frequente inserire in una casa moderna uno scrittorio come complemento d’arredo, in quanto viene considerato molto più di un mobile, è un oggetto di grande significato storico che attraversando i secoli è arrivato a noi con notevoli cambiamenti nel design per adattarsi alle nuove esigenze.
 
Ma qual è la sua storia?
 
Nel medioevo si ha traccia dei primi scrittoi nei monasteri dove i monaci amanuensi, nella stanza chiamata “scrittoio”, da cui lo stesso prende poi il nome, tenevano traccia del sapere dell’umanità trascrivendo antichi libri. I poveri monaci scrivevano in piedi usando semplici supporti.
 
Da allora lo scrittoio ha avuto una lunga evoluzione trasformandosi in una varietà di modelli adatti ad ogni esigenza.
 
Da considerare che fino all'Ottocento era raro trovare uno scrittoio nelle case comuni, perché poche persone sapevano leggere e scrivere, e pochissime possedevano dei libri, infatti spesso l'unico libro della casa era la Bibbia.

Ma il culto per le arti e la letteratura nel Rinascimento rese lo scrittoio un mobile indispensabile nelle famiglie più abbienti che lo collocavano nello studio, nel salone o accanto ad un punto di luce. Era il luogo dedicato allo studio, alla lettura e allo svago.
 
Nelle famiglie aristocratiche anche le donne avevano accesso alla cultura. Esse amavano leggere, scrivere lettere e tenere diari su cui annotare i propri pensieri o avvenimenti quotidiani. E per venire incontro alle loro esigenze nel Settecento venne ideato il secretaire, un mobile elegante e decorativo con anta ribaltabile che rivela al suo interno cassetti e vani per custodire preziosi.
 
Con un passato così glorioso, come fare a meno di uno scrittoio?
Bastano piccoli accorgimenti di stile, dettagli ricercati e la giusta collocazione ed ecco come un complemento antico puo’ regalare fascino senza tempo alla propria casa.

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